Melito Irpino
Melito è fisica e spirituale. Sulla riva destra del fiume Ufita troviamo le tre "Melito fisiche": "Melito archeologica", romano-sannitica, "Melito vecchia", di cui restano solo i ruderi della chiesa di S. Egidio e del castello e "Melito nuova", edificata dopo il tremendo terremoto del 1962. Nella sempre più labile memoria degli anziani, permane la "Melito spirituale", la Melito della memoria, il cui impianto urbanistico presepiale, si caratterizzava per la geometria dei vicoli e delle scale che avvolgevano la chiesa ed il castello. La vita di questo tranquillo borgo agricolo, celebrato per la sua cucina tradizionale, è stata funestata ripetutamente da terremoti, frane, alluvioni, ed in tempi lontani da invasioni di cavallette e pestilenze.
Dati essenziali: a 41 km da Avellino, situata a 450 m s.l.m. e con una superficie complessiva di 20,71 Kmq, Melito Irpino ospita poco meno di 2000 melitesi. La tendenza demografica è fortemente negativa, a causa dell'elevatissimo numero di emigrati, sparsi sul globo. Il Santo Patrono è S. Egidio Abate, festeggiato il 1 settembre (si tiene anche una fiera). I melitesi festeggiano altresì la Madonna Incoronata (Pasquetta), S. Antonio (13 giugno) e S. Anna (26 luglio, con fiera), S. Maria Addolorata (15 settembre, con fiera). Il mercato si tiene di giovedì. Melito Irpino si raggiunge percorrendo l'Autostrada A17 Napoli-Bari, uscendo a Grottaminarda, immettendosi sulla SS 90 delle Puglie, svoltando a sinistra al km 15,400 mentre si va verso Ariano Irpino.
Melito nuova è un corpo senza anima. Probabilmente funzionale alle esigenze della ristretta comunità locale, nonchè più sicura del vecchio paese, Melito nuova palesa la mancanza di storia, per la sua geometria precisa, l'ampiezza delle strade e delle piazze, l'assenza di vicoli, di piazzette e di scalinate tipiche di un paese irpino.
La storia di Melito è a Melito vecchia, o meglio, tra i ruderi della chiesa di S. Egidio e del castello, gli unici edifici lasciati in piedi dall'intervento di bonifica successivo al disastroso terremoto del 1962, che indusse le pubbliche autorità a decretare la morte del vecchio paese ed il suo trasferimento all'attuale sito.
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Melito Irpino, ne ricorda le vicissitudini, fornendo un'idea non approssimativa di quello che doveva essere il vecchio paese, di cui forniamo una planimetria, la storia e immagini della chiesa di S. Egidio e del castello, entrambe in evidente stato di rovina, e quelle del ponte sull'Ufita. La descrizione viene completata con le immagini di Melito nuova.