Chiese distrutte
Assai lungo è l'elenco degli edifici religiosi scomparsi nel territorio
di Montefusco:
- il Convento francescano dei Frati minori, annesso alla chiesa
di S. Francesco. Era uno dei conventi la cui fondazione da parte di
S. Francesco nel 1226 è storicamente accertata. Il Santo poverello
era di passaggio da Montefusco ed ebbe in dono un palazzo da un nobile
locale di nome Pandolfo. Vi fondò il convento con l'obbligoo
di una processione annuale nel giorno della Santissima Trinità,
titolo originario della chiesa annessa al convento. Nel 1286 e nei secoli
seguenti convento e chiesa furono ampliati. Soprattutto la chiesa, a seguito
dei restauri effettuati per porre riparo ai danni causati dal fulmine
del 16 gennaio 1695, subì radicali trasformazioni, tanto che dell'originaria
struttura romanica resta soltanto l'abside. Il convento, soppresso
nel 1865, divenne unitamente alla chiesa, demanio comunale. Le rendite
vennero incamerate dallo Stato ed il convento adibito a scuola elementare,
uffici e caserma de Carabinieri. La chiesa fu affidata all'Abate
di S. Maria. Andò in rovina per incuria del Municipio;
- la Cappella di S. Elia, abbattuta nel 1706. Si trovava lungo la strada
di campagna che conduce alla Contrada Pozzillo;
- la Chiesa dedicata a S. Nicola dei Tornisi, detta della Commenda di
Malta. Era situata verso il lato occidentale del paese, lungo una strada
che conduceva fuori Montefusco. Si trattava di un piccolo edificio religioso;
- le Cappelle diroccate, lungo la strada che conduceva alla Serra;
- la Cappella di S. Sebastiano, risalente al XVII secolo;
- la Chiesa di S.Nicola de Frangis (o Franchis), sorgeva accanto al Convento
delle Suore Domenicane sotto il la chiesa
di S. Caterina da Siena e, stando alla descrizione fatta del notar
Raguccio nel suo "apprezzo" del 1716, era una delle più
belle di Montefusco. Venne edificata dai soldati della Regia Udienza e
dedicata a S. Leonardo ed all'Immacolata Concezione. Era una cappellata
a lamia coperta a tetti, con altari di marmo con una piccola sacrestia
e due piccole campane. Venne consacrata l'8 novembre 1697 ed era
governata da un Parroco ed un Sacrestano. L'edificio religioso,
con una facciata proporzionata con tre porte, una grande al centro e due
piccole a lato, presentava tre navate divise da tre archi per lato, con
in testa a ciascuna navata il suo altare di marmo con due acquasantiere,
pure di marmo. La chiesa fu consacrata il 1 luglio 1708 dal Cardinale
Orsini. Sopra la porta c'era il Coro ligneo con l'Organo. Col trasferimento
ad Avellino della Regia Udienza Provinciale e la scomparsa del Corpo dei
Soldati della Compagnia di Campagna, che la mantenevano, dapprima venne
chiusa al culto dei fedeli e successivamente sconsacrata. Divenne in un
primo tempo Dogana, poi venne venduta a privati, divenendo casa di abitazione;
- la Cappella di S. Raimondo, che fronteggiava la chiesa
di S. Maria della Piazza, non lontano dal palazzo
della famiglia Aggiutorio, dopo un arco di mattoni che attraversa
la strada. L'edificio religioso era "di ius patronato della
Famiglia Casazza" ed aveva una piccola campana sulla porta;
- la Chiesa di S. Matteo, demolita nel 1755, ubicata alle spalle della
chiesa di S Francesco. In ricordo di tale
edificio religioso, fino ai primi del 1900, esisteva un affresco della
Madonna, distrutto per ampliare la strada.
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