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Aiello del Sabato è frequentato sin dall'epoca romana, come dimostrano diversi reperti archeologici rinvenuti nel suo territorio.
Ed infatti, la prima parte del nome del paese, "Aiello", sarebbe di derivazione latina, dal vocabolo "agellus", diminutivo di "ager", che significa "piccolo campo coltivato", confermando l'antica vocazione agricola del comune irpino.
La seconda porzione della denominazione, il nome "Sabato", sarebbe stato mutuato dal fiume che bagna Aiello, e si ricollegherebbe a "Sabatia" o "Sabhata", la città fondata, stando a quanto dice Cluverio, da Sabatio, figlio di Clus, nipote di Cam e pronipote di Noè.
Le prime notizie documentate relative ad Aiello risalgono al Medioevo e, secondo il De Meo, la fondazione andrebbe ascritta ai Longobardi. In origine, il borgo irpino rientrò nel feudo di Atripalda e appartenne ai monaci di Montevergine.
Suoi feudatari furono, tra gli altri, gli Orsini ed i Caracciolo.
Secondo la tradizione, la regina di Napoli, Giovanna d'Angiò, attratta dal paesaggio e dal verde incontaminato, si fermò qualche giorno nel Palazzo Ricciardelli-Parisi.
Ad Aiello del Sabato nacque, nel 1821, lo scrittore, filosofo e poeta Domenico Giella. Nel centro storico di Aiello si trova la casa natale del Giella, a cui si riferisce l'immagine.
La lapide commemorativa, che si vede nella parte alta sinistra della fotografia, accanto al portale in pietra, così recita:
"IN QUESTA CASA NACQUE IL 12 SETTEMBRE 1821
DOMENICO GIELLA
CANTO' PENSO' LOTTO' E SOFFRI'
PER L'ITALIA LIBERA E UNITA
QUI MORI' IL 27 OTTOBRE 1899
12 FEBBRAIO 2000".