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Lungo l'antica Via Salernitana, dal culmine di una ripida salita alla valle sottostante, si ergeva il popoloso Borgo Sant'Antonio, uno piú antichi Rioni di Avellino, che aveva tratto il nome dalla presenza della Chiesa di Sant'Antonio Abate, quasi affiancata dall'antichissima Fontana di Grimoaldo, comunemente nota come Fontana Tecta.
Citata nell'Elenco dei beni del Capitolo di Avellino, la Chiesa di Sant'Antonio Abate risalente al 1584, successivamente, venne indicata prima anche come Chiesa di S. Gennaro, forse in relazione alla presenza di un busto in argento (XVII secolo) che formava oggetto di adorazione, e successivamente, durante la dominazione francese, Chiesa di S. Maria de la Salette.
Il Rione che attorniava la Chiesa, abitato da gente umile (operai, lavandaie e altra povera gente), era cresciuto al di fuori delle mura tardomedievali. Già alluvionato il 13 ottobre 1878 dalle acque del Torrente della Ferriera, che lambiscono la vicina Chiesa di S. Leonardo, venne distrutto dal terremoto del 23 novembre 1980. Dopo tanti anni, la sua ricostruzione è finalmente in via di completamento. Da tale Rione si può ammirare il Ponte della Ferriera (o Ponte di Salerno) e l'edificio un tempo utilizzato per la distribuzione dell'energia elettrica (dove oggi ha sede una farmacia).