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Storia

Le origini di Torella si ricollegano alle lotte per l'impossessamento del Ducato di Benevento, risolte da Re Ludovico II, figlio dell'Imperatore di Germania Lotario, con la "Divitio ducatum" che impose ai belligeranti, nell'848, dopo ben quattro anni di discussioni, la scissione del Ducato conteso, con il distacco da questo di quello di Salerno. Il torrente Fredane rappresentò il confine tra i due Ducati, per la cui sorveglianza, Radelchi, Principe di Benevento, fece edificare due fortilizi a S. Angelo a Pesco (nel territorio di Frigento. In dialetto "pescone" o "piscone" = grossa pietra) ed a Rocca San Felice, mentre Siconolfo, Principe di Salerno, ordinò la costruzione dei fortilizi di Monticchio dei Lombardi, Sant'Angelo dei Lombardi, Torella dei Lombardi e Guardia del Lombardi.

Esigenze politico-amministrative e difensive imposero la protezione dei nuovi confini e, quindi, l'erezione del castrum longobardo di Torella, un blocco quadrangolare cinto da mura, realizzato nel IX secolo, di cui restano tracce evidenti all'interno del castello.

La prima citazione del borgo medioevale risale all'850 come "Turrella" (piccola torre), il che smentirebbe l'altra interpretazione secondo cui, il nome del paese andrebbe ricollegato a "Torus", altura, monte.

Ai Longobardi successero i Normanni.

Il Donjon, di forma cilindrica, la torre, o "Torrione di Torella", risalente al XII-XIII secolo, fatta erigere dai feudatari Saraceno, venne citato per la prima volta in un documento nel 1151.

I Saraceno furono a lungo feudatari, fino all'inizio del XVI secolo. In tale periodo, Sigismondo Saraceno, marito di Ippolita Carafa e padre di ben otto figli, nonostante fosse riuscito ad acquisire un consistente patrimonio (speculazioni terriere ed allevamento), compromise la sua posizione economica mantenendo un tenore di vita elevatissimo. "La goccia che fece traboccare il vaso" giunse nel 1526, col matrimonio con Aurelia Orsini dei Duchi di Gravina, di uno dei figli, Giovan Camillo: i festeggiamenti si protrassero per oltre un mese, le spese furono enormi, tanto da rendere il Saraceno talmente oberato da non poter più farvi fronte. A ciò si aggiunse il sostegno al francese Francesco I nella lotta contro Carlo V (1521-1529). Alla voragine finanziaria ed alla caduta politica sfuggirono soltanto pochi membri della famiglia.

I Saraceno, pertanto, vennero privati dei loro feudi di Guardia, Rocca, Torella e Girifalco. Torella andò ad Alfonso della Rosa (rogito notarile del 14 aprile 1534), che per la somma di 31000 ducati, nel 1550 (o 1560), vendette Torella e Girifalco a Domizio Caracciolo, che fu il primo membro della famiglia feudataria proprietaria del castello per ben quattro secoli, che divenne residenza gentilizia nel XVI-XVII secolo. Nel 1639, I Caracciolo vennero insigniti del titolo di Principi di Torella. Nel 1889 Umberto I concesse il titolo di Marchese di Candriano a Giuseppe Caracciolo, che morì senza figli nel 1920. Il titolo nobiliare e il castello-palazzo andarono al nipote Camillo Ruspoli, che morì nel 1940. Nel 1959, la vedova donò la struttura al Comune.

Torella dei Lombardi si chiamava solo Torella fino al 1862. L'integrazione del nome si rese necessaria dopo l'unità d'Italia, al fine di evitare la confusione del Comune irpino con altri omonimi.

Chi volesse approfondire la storia di Torella dei Lombardi può leggere "Studi e ricerche storiche su Torella dei Lombardi" di Nicola Bellofatto e "Storia di Torella dei Lombardi" di Pasquale di Fronzo.

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