Sant'Angelo dei Lombardi
Sulla cima di un colle, in aria salubre ed in posizione panoramica, Sant'Angelo dei Lombardi vede nascere il fiume Ofanto, nei pressi del torrente Fredane. Il suo territorio, ricco di acque, è compreso tra la Serra Marcolapone (900 m) ed il Monte Varricella (732 m). Colpe umane (materiali scadenti o mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza e di edificazione), accentuarono lo sconquasso causato dal terremoto del 1980, che sventrò il vecchio paese, la cui ricostruzione ha modificato l'assetto urbanistico originario. Il sisma ha anche inciso sulle attività economiche svolte nel paese irpino. Infatti, l'economia tradizionale santangiolese, che vedeva nettamente prevalere la fiorente agricoltura, favorita da campi fertili (cereali, olive, prodotti ortofrutticoli, legumi, castagne, foglia di gelso), la pastorizia (bovini ed ovini) e l'attività commerciale, affiancata da attività piccolo industriali (fonderie di campane, fabbriche di paste alimentari, mulini, tipografia), ha oggi visto lo sviluppo di attività propriamente industriali. Sant'Angelo per secoli fu il cuore dell'Alta Irpinia, una quasi-città (come si espresse Franco Arminio): centro ammininistrativo dell'Alta Irpinia, in quanto sede di uffici, della burocrazia, del tribunale, del carcere, dell'ospedale, nonchè sede di Curia Vescovile, di uno dei più antichi licei dell'Irpinia, dell'unico stadio di calcio idoneo ad ospitare gare in notturna. Oggi, faticosamente Sant'Angelo cerca la sua rinascita economica e culturale, che le auguriamo. Tuttavia, preso atto della perdita dell'antica "centralità" e dello svuotamento dovuto all'emigrazione, una peculiarità che caratterizza Sant'Angelo dei Lombardi, più marcata che negli altri centri dell'Irpinia, sta nella suddivisione netta tra "cittadini", cioè coloro che vivono al centro del paese, e "contradari", coloro che vivono nelle campagne. Nel territorio di Sant'Angelo dei Lombardi rientra un gioiello dell'arte religiosa medioevale, l'Abbazia del Goleto.
Dati essenziali: ad 870 metri s.l.m. ed a 45 chilometri da Avellino, Sant'Angelo dei Lombardi ospita poco più di 4200 Santangiolesi, con una tendenza demografia assai negativa, che le ha fatto perdere più del 10% nell'ultimo decennio, contribuendo ad allontanare ancora di più la popolazione rispetto al dato statistico di fine XIX secolo (6804 abitanti) ed ancor di più dai residenti verso la fine degli anni '60 (quasi 8000). Il Santo Patrono è S. Michele Arcangelo, festeggiato il 29 settembre. Numerosi gli altri eventi da ricordare: la Festa della Madonna di Montevergine (prima domenica maggio), la Festa di San Guglielmo (25 giugno), la Festa di S. Antonio (25 giugno e 2 settembre), la Festa di S. Rocco (20 agosto), la Festa della Santissima Incoronata (ultima domenica agosto), la Festa di S. Gerardo (16 ottobre). Sant'Angelo dei Lombardi si raggiunge percorrendo la SS Ofantina. In alternativa, è possibile utilizzare la stazione ferroviaria lungo la linea Avellino-Rocchetta S. Antonio, che dista pochi chilometri dal centro del paese.
Il territorio santangiolese è una vera oasi naturalistica che si presta ad interessantissime escursioni fluviali (fiume Ofanto, torrente Fredane, torrente Bocca Nuova, torrente Sant'Angelo). In località Selvaggio sin da tempi lontani si segnalava una sorgente da cui, come si esprimeva un testo del XIX secolo "sgorga un'acqua minerale limpida amarognola col fetore di ova fradicie, la quale si piglia in bevanda e in doccia contro parecchie malattie".
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Sant'Angelo dei Lombardi, tratta del castello, dell'Abbazia del Goleto, di cui vengono offerte delle belle immagini, della Cattedrale, dedicata a Sant'Antonino Martire, della chiesa di S. Marco e della chiesa di S. Rocco. Particolare attenzione viene data al centro storico, di cui vengono fornite diverse immagini, a cui si affiancano quelle specifiche di alcuni edifici signorili. Un interessante approfondimento viene dedicato al tema dell'emigrazione, un vero e proprio flagello per Sant'Angelo. Infine, completano il quadro, la galleria immagini 1 e la galleria immagini 2.