Rocchetta Sant'Antonio
In territorio montuoso bagnato dal fiume Ofanto e dal torrente Calaggio, in cima ad una collina, Rocchetta Sant'Antonio, terminale della "mitica" linea ferroviaria che parte da Avellino, alla cui Provincia Rocchetta è appartenuta sino al 1940, è un paese agricolo che produce cereali e vini eccellenti, precipuamente il "Lieo" dal gusto squisito. Presenti pure i pascoli per l'allevamento del bestiame. La FIAT di Melfi, negli ultimi anni, ha assunto tanti giovani Rocchettani. Tra i prodotti tipici, va segnalata la mozzarella conservata nelle foglie di borragine, da cui viene avvolta e che le conferisce un peculiare sapore. Nella nostra visita a Rocchetta, discutendo con i Rocchettani, abbiamo rilevato un profondo malcontento circa la gestione amministrativa di Foggia, tanto che molti ci hanno detto "stavamo meglio con Avellino", o addirittura "Come si fa per tornare con Avellino?". Vi è stato chi ha "messo il dito nella piaga", sottolineando come "Prima eravamo il più distante Comune della Provincia di Avellino, ora siamo il più remoto Comune della Provincia di Foggia". Infine, un agricoltore a cui abbiamo dato un passaggio, ha detto "Con Avellino stavamo meglio, ora, però si parla di Melfi Capoluogo ...". A tal ultimo riguardo, gli abbiamo replicato: "Melfi ha 16000 abitanti, scherziamo? Un capoluogo implica una Prefettura, una Questura, un Comando dei Carabinieri, una sede Provinciale del Tesoro, una sede della Banca d'Italia, un Provveditorato agli Studi, e via discorrendo. Solo una politica clientelare (che speriamo superata per sempre) giustificherebbe l'istituzione di un Capoluogo così piccolo ed una istituenda Provincia di Melfi assai poco abitata, visto che le enormi spese per un tale apparato amministrativo sarebbero ingiustificate e tacciate come "folli" da una seria analisi "costi/benefici".
Dati essenziali: con una superficie di 70,2 kmq, a 630 metri d'altezza ed a 85 chilometri da Avellino, Rocchetta Sant'Antonio ospita 2083 Rocchettani, molto meno dei residenti alla fine del XIX secolo (4015 abitanti). Il Santo Patrono è Sant'Antonio Abate, festeggiato i giorni 16-17 gennaio, con una tradizionale fiaccolata e l'accensione dei falò. Copatroni sono S. Rocco e la Madonna del Pozzo, a cui nei giorni 24-26 agosto è dedicata una specifica Festa ed una Sagra. Altri eventi sono la Fiera di S. Giovanni (18 giugno), la Sagra del vitello, la Sagra della pasta fatta in casa e la Sagra delle pizze fritte, che si tengono in agosto, Concerti bandistici (estate), Rassegne teatrali (agosto), Concerti di musica napoletana (agosto). Rocchetta Sant'Antonio si raggiunge da Avellino percorrendo l'Autostrada A16 Napoli-Bari, uscendo a Lacedonia, che raggiunta, va superata imboccando la Strada Statale 303. All'incrocio per Melfi, occorre seguire la Strada Provinciale 99. In alternativa, si può percorrere la Strada Statale Ofantina andando verso Calitri e poi Monteverde. Il modo più tradizionale per raggiungere Rocchetta Sant'Antonio da Avellino, per oltre un secolo, è stato quello di servirsi della linea ferroviaria che ha i due Comuni come terminali. La stazione di Rocchetta, già detta Stazione Ponte di Santa Venere, in relazione ad un ponte romano che consente di attraversare il fiume Ofanto, si trova proprio lungo il corso del citato corso d'acqua, a 14 chilometri dal centro del paese. La linea è un "Ramo secco" delle Ferrovie dello Stato.
Dal punto di vista naturalistico ed ambientalistico, il territorio comunale di Rocchetta Sant'Antonio è caratterizzato dalla presenza di un esteso bosco comunale e dalla presenza di tanta acqua, che in passato, trovava riscontro in un gran numero di fontane disseminate per il paese. Chi volesse approfondire la conoscenza di Rocchetta Sant'Antonio, può recarsi presso la Biblioteca Comunale, sita in Via Francesco De Sanctis, nei pomeriggi di martedì e giovedì, dalle 16 alle 19,30. Altro riferimento utile è il Municipio (tel. 0885-654007).
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Rocchetta, che trasse il nome dalla Rocca di S. Antimo, ubicata nel punto più elevato del paese, sottolinea l'importanza del Castello baronale, fatto edificare dal feudatario Ladislao II d'Aquino nel 1507. Tantissimi gli edifici religiosi, di cui mostriamo la Cattedrale dell'Assunta, la Chiesa della Maddalena, la Chiesa di S. Giuseppe. In maniera solo descrittiva si parla delle altre chiese. Viene mostrato il Sedile o Seggio di Rocchetta, sede dell'esercizio del potere politico del feudatario e civico dell'Università. Infine, si parla della Ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, che tante speranze ingenerò in passato per lo sviluppo dell'Irpinia orientale, oggi "Ramo secco" delle Ferrovie dello Stato. La visita guidata è completata da numerose immagini di questo bel Comune dell'Irpinia, tramite la Galleria di immagini 1 e la Galleria di immagini 2.