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Senza dubbio alcuno, il Corso Vittorio Emanuele II ed il suo prolungamento Viale Italia qualificano notevolmente Avellino, differenziandolo nettamente da cittadine di simile dimensioni, nessuna delle quali può vantare una strada principale che presenta le sue positive peculiarità: lunghezza (due chilometri), ampiezza, posizione in piano, lastricato in pietra lavica, presenza di edifici significativi, bella prospettiva (si vede in lontananza la Torre dell'Orologio), contorno interessante (Villa Comunale).
A ben dire, il discorso andrebbe ampliato, visto che l'arteria in questione, idealmente, rappresenta un tratto della vecchia "Via Nazionale", che proseguiva con "Lo Stretto" (Via Giuseppe Nappi, in passato detta "Via della Piazza"), Via Costantinopoli (ora Via Umberto I) e Via dei Santi Pietro e Paolo (ora Via Francesco Tedesco).
Sul Corso Vittorio Emanuele II, che rappresenta la strada principale di Avellino, e su cui prima del terremoto nei giorni festivi si assisteva allo "Struscio", si affacciano il Palazzo del Governo, che ospita la Prefettura, il Palazzo De Peruta (angolo iniziale di Via Pasquale Stanislao Mancini), un tempo sede del Municipio, la Chiesa del SS Rosario, il Convitto Nazionale Pietro Colletta, la Villa Comunale. L'ingresso dell'ex Carcere Borbonico è visibile dal Corso.